Ricorre oggi, 17 gennaio, il 90.mo compleanno di padre Werenfried van Straaten, il fondatore dell’Opera “Aiuto alla Chiesa che soffre”, meglio conosciuto come padre Lardo. Tale appellativo nacque dalla dedizione del religioso per i rifugiati tedeschi in Belgio a cui egli era solito distribuire il lardo raccolto nelle case dei contadini. Entrato a 21 anni nell’Abbazia premostratense di Tongerlo in Belgio, Werenfried van Straaten divenne responsabile dell’edizione del periodico monastico Toren sul quale nel 1947 scrisse un articolo dal titolo “Pace in terra? Non c’è posto nella locanda”. Nello scritto il religioso sollecitava aiuti per i 14 milioni di tedeschi espulsi dall’Est, tra i quali sei milioni di cattolici. La risposta superò tutte le attese e segnò l’inizio dell’attività dell’Opera di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre”. Ascoltiamo in proposito l’Augurio a padre Lardo da parte di Attilio Tamburrini, presidente dell’organizzazione in Italia.
“Che lo spirito che lui ha dato all’Opera, continui ad essere presente, quando padre Werenfried sarà chiamato al riposo. Ognuno di noi ha l’esigenza di riposarsi, ma ci sono alcune persone che assecondano questo desiderio solo quando vengono chiamate in cielo. Padre Lardo è una di queste. Che lo spirito che lui ha voluto dare all’opera, caratterizzata dalla fedeltà al Santo Padre ed alla Chiesa, rimanga vivo nell’Opera. Che lo spirito del fondatore impregni l’Opera anche quando lui non ci sarà più. Questo credo sia l’augurio che lui apprezzi di più”.
Nel 1952 padre Lardo iniziò l’attività a favore della Chiesa perseguitata nei Paesi della “cortina di ferro”. Partecipò poi come “peritus” al Concilio Vaticano II dove conobbe molti vescovi di Paesi sotto regimi comunisti, aiutati direttamente o indirettamente dalla sua Opera. Dopo la caduta del totalitarismo nell’est Europa, “Aiuto alla Chiesa che soffre” si è dedicata all’impegno ecumenico per la riconciliazione e l’unità tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa. Ecco come padre Werenfried commenta i suoi 90 anni.
“Dalla mia ormai lunga vita, vorrei dirvi che ho constatato quanto è vero il Vangelo. Il Signore non mi ha mai piantato in asso, perché mi ha sempre aiutato, mi ha dato sempre quello che Gli chiedevo, per la Chiesa che soffre. Ecco da dove viene la mia sconfinata fiducia in Lui”.
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