Paolo Ondarza

Oggi come ieri. Biagetti e il Conclave del 1939

Un illustrazione tratta da La Domenica del Corriere 11 Marzo 1939 Pio XII Pacelli
Un illustrazione tratta da La Domenica del Corriere 11 Marzo 1939 Pio XII Pacelli

L’attesa di un nuovo Papa, allora come oggi

“Oggi, verso il vespero, i Cardinali di tutta la cristianità si sono chiusi in conclave per eleggere il successore” di Pietro. “Il mondo è tutto in grande attesa. Al solito, è una ridda di nomi di papabili!”. C’è lo stile della cronaca giornalistica nelle pagine del diario di Biagio Biagetti redatte ai primi tra febbraio e marzo del 1939.

La cronaca del conclave 1939 dai diari di Biagio Biagett
La cronaca del conclave 1939 dai diari di Biagio Biagetti

Oggi, come ieri: per certi versi sembra di leggere il racconto vivo di ciò che la Chiesa vive in questi giorni, in attesa di chi salirà al Soglio Pontificio dopo Francesco. “Il nuovo Papa – scrive il fondatore del Laboratorio di Restauro Vaticano il 1° marzo – sarà quello che il Signore ha destinato. Chiunque Egli è atteso con suprema ansia, in quest’ora agitatissima per la pace d’Europa e del mondo” (…) “in questi giorni avremo l’annunzio del ‘grande gaudio’. Signore, che il Vostro nuovo Vicario sia – e sarà – degno di Voi, di Pio XI e dell’ora particolarmente difficile!”.


Il dolore per la morte di Pio XI

Solo venti giorni prima il diario registrava la morte di Papa Ratti, avvenuta il 10 febbraio “alle 5.31 (…) dopo un nuovo attacco cardiaco sopravvenuto alle 4:00”. Il pittore marchigiano salutava commosso, alla vigilia del decimo anniversario dei Patti Lateranensi, “il grande Papa della Conciliazione”, rammaricandosi che egli non avesse potuto assistere alla celebrazione dell’importante anniversario i cui preparativi fervevano in Vaticano da giorni. È descritto un mondo in lutto, con “bandiere abbassate”, “uffici e Musei chiusi” in Vaticano. Biagetti ricorda Pio XI come “un grande Pontefice” che “parlerà alla storia anche fra millenni” per la “svolta religiosa, sociale e politica”, da lui impressa “alla Cristianità”.

La copertina de L'Osservatore Romano del 12 febbraio 1939
La copertina de L’Osservatore Romano del 12 febbraio 1939

L’ultima benedizione ai restauratori

Significativo il passaggio in cui l’artista ricorda l’ultima udienza concessa dal Pontefice, appena cinque giorni prima del decesso, domenica 5 febbraio, al Direttore Generale dei Musei Vaticani Bartolomeo Nogara: “Pio XI ha incaricato Nogara di recare la sua Augusta benedizione a tutti i funzionari, impiegati, inservienti, restauratori. Sì, anche i restauratori”. Biagetti sottolinea questa attenzione data dal Papa ai restauratori vaticani: “questo commovente pensiero del Papa, ora disteso sul letto funebre, per i poveri restauratori del mio Laboratorio, è come l’estrema volontà del Papa, per riconoscere i miei fedeli collaboratori”.

Biagio Biagetti nei suoi diari privati racconta la morte di Pio XI
Biagio Biagetti nei suoi diari privati racconta la morte di Pio XI

La salma del Papa sotto la volta della Sistina

L’indomani, sabato 11 febbraio, Biagio Biagetti descrive la salma del Papa “redimita del diadema della morte” e giacente “sotto la volta della Cappella Sistina, quasi a fissare – negli occhi serrati e spenti per sempre – le sublimi creazioni di Michelangelo”. “Nessun trono al mondo – commenta – è più splendido di questo!”.

La copertina de L'Osservatore Romano dell'11 febbraio 1939
La copertina de L’Osservatore Romano dell’11 febbraio 1939


Il marchigiano rende il suo ultimo omaggio al Pontefice: “Pio XI è trasfigurato. La serenità della morte gli ha impresso un aspetto cereo, emaciato, quasi senza fisionomia, È il mistero della morte che si è compiuto in Lui e che uguaglia tutti noi poveri mortali”.

La visita di Pio XI allo Studio del Mosaico Vaticano
La visita di Pio XI allo Studio del Mosaico Vaticano

I ricordi di Biagetti

Osservando le fotografie nel suo studiolo in Vaticano, il pensiero del fondatore del Laboratorio di Restauro va all’Inaugurazione della Pinacoteca o alla prima visita di Pio XI allo Studio del Mosaico Vaticano nel 1931, a capo del quale pose lo stesso Biagetti. “La figura di Papa Ratti, aitante e sorridente, effonde da queste fotografie una vitalità robusta e sana che sembrava non dovesse mai venire meno. Eccolo invece oggi, spogliato di ogni umana vigoria: inerte, pur celestiale nel letto funebre. Come non pensare che il corpo si è così rattratto e sfigurato perché se ne è uscita l’anima immortale e santa?”.

Pio XI con il personale dello Studio del Mosaico Vaticano
Pio XI con il personale dello Studio del Mosaico Vaticano

Il Papa che approvò il Laboratorio di Restauro

Quindi il saluto a quel Papa tanto amato che nel lontano maggio 1922 aveva approvato la sua proposta da proposta dell’istituzione di un “modesto laboratorio di restauro, dove si possano prendere in esame e curare scrupolosamente non solo le opere pittoriche della Santa Sede, ma anche quelle che gli estranei – specialmente appartenenti al clero – volessero affidare al laboratorio vaticano”: “Addio, Pontefice grande e buono, che tante prove di stima affettuosa desti anche a me, umile tuo servo. Ormai i miei occhi mortali più non rivedranno le tue fattezze terrene, che fra poco saranno occultate dalla penombra augusta e santa delle cripte vaticane! Ma il ricordo della tua voce pacata e armoniosa, ma il ricordo della tua scienza profonda, soprattutto il ricordo della tua pietà e del bene che hai fatto al mondo e a questa tua e nostra dilettissima Italia, non potrà spegnersi in noi, che con la nostra morte corporale. Allora un giorno, con l’aiuto di Dio, potremo forse ritrovarci lassù – dove il tuo spirito sarà già trasvolato, ed in questo tuo umilissimo servo mi riconoscerai e benedirai per l’eternità. Così sia!”.


Il lutto e i novendiali

Le pagine di diario vergate nelle giornate successive descrivono il lutto del mondo cattolico con l’omaggio al feretro nella Cappella del Sacramento nella Basilica di San Pietro: “La folla dei fedeli è stata strabocchevole, come non mai. Si calcola che siano sfilate innanzi alla salma un milione di persone”. Vi è poi la cronaca dei novendiali, i nove giorni di lutto, durante i quali “il Vaticano va prendendo l’assetto chiuso e rigoroso del Conclave, che incomincerà verso la fine del mese”, scrive il 14 febbraio, con un interrogativo: “Quali cambiamenti avverranno con quello del Papa?”.

Una pagina del diario di Biagio Biagetti descrive la preparazione del Conclave del 1939
Una pagina del diario di Biagio Biagetti descrive la preparazione del Conclave del 1939

Il Vaticano si prepara al Conclave

Durante la sede vacante, annota Biagetti il 20 febbraio, “I cardinali stanno giungendo da ogni parte del mondo, per partecipare all’elezione del nuovo Pontefice. (…) Intanto in Vaticano fervono i preparativi per il conclave. Squadre di operai sono mobilitate per ridurre gli appartamenti, sale, ambienti, logge, attorno al Cortile di San Damaso, perfettamente isolate dal mondo e capaci di ospitare, al meglio, il collegio dei Cardinali coi loro seguiti di una o due persone”.

La muratura del Cortile di San Damaso in Vaticano per il Conclave
La muratura del Cortile di San Damaso in Vaticano per il Conclave

Fuori dal contatto con il mondo

In particolare si lavora nella Cappella Sistina e nelle Stanze di Raffaello: “Stamane ho dovuto dare istruzioni circa gli impianti provvisori di luce ed energia elettrica che stanno. Mercoledì o Giovedì anche noi saremo allontanati da quelle aule dove per alcuni giorni saranno solo i Cardinali e i Conclavisti, tagliati fuori dal contatto, perfino telefonico, con il mondo”.

Fervore e preparazione del Conclave

Nel giorno di inizio della Quaresima, Mercoledì delle Ceneri, 22 febbraio, Biagetti lamenta una certa sciatteria di alcuni manovali preposti all’allestimento della Sistina: “Siamo in pieno fervore di preparazione per il Conclave e i nostri meravigliosi monumenti pittori (Cappella Sistina, Stanze di Raffaello, Appartamento Borgia) sono alla mercè di numerose squadre di operai (pittori, falegnami, elettricisti, vetrai, ecc) che assordano le aule coi colpi di martello, di sega, ec. (…) Anche la volgarissima stufa dovrebbe essere qualcosa di diverso. Non si bruciano le cartacce della cuoca, ma le schede che recano i nomi dei predestinati alla Successione di San Pietro!”.

Il fornello per bruciare le schede rappresentato in una stampa antica
Il fornello per bruciare le schede rappresentato in una stampa antica

La commozione dei dormitori cardinalizi

Tuttavia solo due giorni più tardi, osservando i dormitori per i 62 Conclavisti allestiti nella Stanza della Segnatura e in quella di Eliodoro, il direttore del Laboratorio di Restauro vaticano ammette: “È direi commovente (…) la sistemazione a camera da letto per i cardinali”.

Una rappresentazione di una stanza allestita per i cardinali durante il Conclave del 1903
Una rappresentazione di una stanza allestita per i cardinali durante il Conclave del 1903


Segue la descrizione, di rilevante valore storico e documentario: “Dietro un paravento rosso è un lettuccio di ferro nero, un comodino, un inginocchiatoio improvvisato e un portabiti tipo sedie Vienna, nonché due sedie di noce impagliate…”.


Il presentimento: “È lo stemma del cardinale Pacelli!”

Il 1 marzo, ad un giorno dall’inizio del Conclave, inoltre Biagetti si lascia andare ad una previsione, dimostrando un ottimo intuito: “Se può vale qualche cosa il significato delle parole, vorrei qui nella discrezione di questo mio diario, riferirmi al motto che fa parte dello stemma di uno degli Eminentissimi: ‘Opus Iustitiae pax’, e lo stemma reca una colomba con un ramo di ulivo. È lo stemma del cardinale Pacelli!”.


La copertina de "L'Osservatore Romano" del 3 marzo 1939
La copertina de “L’Osservatore Romano” del 3 marzo 1939

L’elezione di Pio XII

L’indomani, giovedì 2 marzo 1939, “giornata memorandissima”, è proprio Eugenio Pacelli a salire al Soglio Pontificio nel segno della continuità con il suo predecessore: “ha scelto per nome Pio XII”. “La gioia nostra è incontenibile! E così sarà quella del mondo!”.
Giornata di festa: per la chiesa e a livello personale: ricorre infatti anche il compleanno della moglie Gina Acciaresi il 31° anniversario del loro matrimonio. “Festa del Papa dunque e festa nostra! Di fronte a questa gioia profondissima dell’anima, si scolorano le noie, si attenuano le contrarietà della vita. Viva il Papa!”


Il diario di Biagetti in cui si descrive l'elezione di Pio XII
Il diario di Biagetti in cui si descrive l’elezione di Pio XII

L’Incoronazione, tra radio e poesia visiva

Bisognerà attendere 10 giorni per assistere all’Incoronazione, puntualmente descritta da Biagetti sul suo diario il 12 marzo: “È una giornata stupenda…”.
Il pittore non assisterà di persona alla cerimonia, dovendo partire per le Marche per un’operazione della sorella: “Ho dovuto contentarmi di essere in spirito ascoltando la descrizione della cerimonia della Messa dal mio apparecchio radiofonico”.
Tuttavia, le onde riescono a trasmettere l’emozione viva della Piazza, che Biagetti descrive con intensità pittorica e spirituale.

Biagio Biagetti: una figura da riscoprire

Il libro "Biagio Biagetti. Arte Sacra e Restauro nel primo Novecento"
Il volume “Biagio Biagetti. Arte Sacra e Restauro nel primo Novecento”

Per chi desidera approfondire la figura di Biagetti e il suo immenso contributo alla cultura artistica e religiosa del Novecento, è disponibile una ricca biografia online curata da Paolo Ondarza, che ripercorre la sua attività di pittore, restauratore e intellettuale cattolico.

A completamento di questo lavoro di riscoperta è stato recentemente pubblicato anche il volume:
“Biagio Biagetti. Arte sacra e restauro nel primo Novecento”, sempre a firma di Paolo Ondarza.

L’edizione è disponibile esclusivamente su Amazon in formato cartaceodeluxe e ebook.

Biagio Biagetti: Arte Sacra e Restauro nel primo Novecento

Pittore, restauratore, critico d'arte. Biagio Biagetti è stato un indiscusso protagonista dell'arte cristiana della prima metà del Novecento. Allievo di Ludovico Seitz, ultimo dei Nazareni, ha elaborato nell'ambito della pittura sacra un linguaggio fortemente innovativo, ma fedele alla tradizione. Decisivo il suo contributo all'interno del dibattito sull'arte sacra nel primo Novecento.

Un illustrazione tratta da La Domenica del Corriere 11 Marzo 1939 Pio XII Pacelli
Un illustrazione tratta da La Domenica del Corriere 11 Marzo 1939 Pio XII Pacelli

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