Musei Vaticani: la tomba etrusca Regolini-Galassi visitabile in 3D

 

Presentata, questa mattina, ai Musei Vaticani l’installazione di realtà virtuale che riproduce la famosa Tomba Regolini-Galassi di Cerveteri. L’opera, realizzata nell’ambito del progetto europeo Etruscanning, attraverso uno schermo permette al visitatore con il solo movimento del corpo di esplorare lo spazio virtualmente ricostruito, di avvicinarsi agli oggetti, di toccarli ed ascoltare le narrazione dei defunti a cui tale inestimabile corredo fu dedicato. Il servizio di Paolo Ondarza:

Arte, scienza e tecnologia insieme per un’applicazione pionieristica destinata ad aprire un nuovo corso nella museologia. Grazie alle più sofisticate tecniche per la documentazione digitalizzata percorrendo gli spazi espositivi dei Musei Vaticani è da oggi possibile visitare, seppur virtualmente, la tomba Regolini-Galassi della necropoli etrusca di Cerveteri così come venne allestita intorno al 650 avanti Cristo. Il progetto europeo Etruscanningcostituisce un’opportunità unica dal momento che dal 1836, anno in cui il sepolcro fu scoperto ancora intatto, i reperti in esso conservati sono stati musealizzati e poi trasferiti nel Museo Gregoriano Etrusco in Vaticano. Massimo il coinvolgimento del visitatore che con il solo movimento delle braccia può compiere un vero e proprio viaggio nel tempo servendosi della tecnica del “Natural Interaction”. Il commento di Eva Petroni, responsabile scientifico del progetto:

“Significa muoversi con i soli movimenti del corpo all’interno di uno spazio 3D ricostruito, abbattendo tutte le barriere costituite dalle interfacce tradizionali come joy-stick, mouse, consolle eccetera, che inevitabilmente allontanano una parte del pubblico da questo tipo di esperienza”.

Etruscanning vuol dire interattività a tutto campo. Gli oggetti conservati all’interno della tomba, vasi, ori, bronzi, riportati allo splendore di quando furono inumati, se toccati dal visitatore raccontano la storia dei loro proprietari:

“Non ci limitiamo soltanto ad un’esperienza esplorativa dello spazio. Vogliamo raccontare una storia e, quindi, approfittiamo di questa ricostruzione in 3D per far parlare i due protagonisti della tomba che sono i due personaggi lì sepolti: una donna di alto rango, probabilmente una principessa, e un guerriero, che come tutti i guerrieri fu incinerato e le sue ceneri deposte in un’olla, e sono loro due che guidano il visitatore in questa esperienza raccontando il loro mondo ed i loro oggetti”.

L’installazione fruibile da un visitatore alla volta sarà da oggi permanente all’interno dei Musei Vaticani. Il direttore Antonio Paolucci:

“Io sono convinto che sia questa la chiave giusta per far cadere il diaframma che divide le cose antiche, che stanno nei musei e che spesso alla gente incutono soggezione e paura, e renderle invece comprensibili e allo stesso tempo affascinanti. Le due cose possono benissimo stare insieme. Sono contento che una cosa come questa sia stata presentata nei Musei Vaticani e riguardi una collezione dei Musei Vaticani”. (Radio Vaticana)

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